TRASLATE PLEASE ITALIENATO!

sabato 22 settembre 2012

WUH! - Gorilla Sapiens Edizioni

http://www.gorillasapiensedizioni.com/libri/wuh

WUH! della Gorilla Sapiens Edizioni è un libro che va letto se volete girarvi una città comodamente seduti in poltrona e vivere avventure al limite del surreale. Tra matti veri e sani finti. C'è tanta musica e qualche modo sicuro per mandare tutto storto che poi invece fila liscio, gasato, naturale, chimico o lisergico...

WUH! è un viaggio nella testa di quegli umani che hanno un pensiero fisso, quello di vivere a modo loro, andando contro anche a qualche regola bigotta o legge bacchettona, per cercare un motivo che giustifichi il senso assurdo del mondo, imprigionato nella coppia di amici e nemici, ovvero la vita e la morte.

WUH! di Gorilla Sapiens Edizioni lo trovate qua:

http://www.gorillasapiensedizioni.com/libri/wuh








sabato 25 agosto 2012

Vacanza a orologeria

La vacanza per noi comuni mortali è a orologeria. Dobbiamo essere proprio squilibrati per stare due settimane bene, poi tre mesi male, poi una settimana bene poi otto mesi male. Estate, poi lavoro, Natale, poi ancora lavoro e di nuovo da capo. Oppure è l'entità superiore che vuole così, ma sì buttiamola nel surreale. Tanto sempre in città tocca tornare e Roma, per chi vive lì, non perdona. Ti aspetta con le braccia incrociate, con aria di sfida mentre batte un piede nervosamente. Già sai che sarà un atterraggio tremendo quello del viaggio di ritorno dalle ferie. Fermarsi troppo fa peggio. Fai un mese di vacanze, poi lo vedi che succede. La soluzione sarebbe essere talmente libero, da non avere obblighi comuni per campare, tipo un affitto da pagare, le tasse, qualche gerit così tanto per non stare mai troppo bene, le spese, la spesa al supermercato e tutto quello che si brama durante l'anno, ma che in tanti casi non si ottiene neanche in vacanza. Le solite convinzioni tipo scappare all'estero, quella più famosa è il buzzichetto, il chiosco, dove vendere granite, mentre il mare solletica la mente anche attraverso gli occhi. Lo sguardo però torna serio. Cosa mi aspetterà in città, ora che l'ho abbandonata per due settimane? Roma è più generosa di quello che sembri, ma anche molto, molto, molto permalosa.

martedì 21 agosto 2012

Roma ad agosto in vacanza

Roma ad agosto è in vacanza. Da noi cittadini. Riesce a respirare perchè non è costretta a sorreggere il peso di uno strapopolamento. Le strade si svuotano, ma si riempiono di pochi incoscienti che nella via libera vedono una valvola di sfogo. I marciapiedi si allargano e passeggiando si può guardare il cielo senza franare addosso a qualcuno che ti viene incontro e che va chissà dove per i fatti suoi. E magari ti allunga anche un taccitua (una specie di fuck you, per gli amici stranieri, ma molto più caratteristico, da usare con parsimonia perché un romano lo accetta pienamente solo da un altro romano). C'è molto caldo è vero e il centro, bellissimo!, è  infossato in sette colli, ma per rimediare si può bere una boccia d'acqua (una bottiglia, sempre per gli amici stranieri), una birretta (a little beer), rinfrescarsi con una grattachecca (tipo granita, ma più imperiale) o darsi una rinfrescata con uno dei tanti nasoni (le caratteristiche fontanelle romane, dette così per il beccuccio che sembra un naso), dove allo stesso tempo si può bere premendo il foro grosso, ma occhio allo zampillo, a volte poderoso, che potrebbe colpire uno dei pochi e stressati passanti con il rischio di un taccitua. Già perché a Roma c'è poca gente ad agosto, ma c'è sempre un sacco di cose da fare, perché è pieno di turisti e anche perché il romano è sfinito dalla vita affollata che i suoi milioni di concittadini lo costringono a fare e non vede l'ora di godersi la tranquillità della città eterna scansando magari il tanto desiderato mare. Gli autobus sarebbero più sgombri, o colmi ma di turisti sempre diligenti, ma, scherzetto!, ne passano di meno e vale anche per gli altri mezzi pubblici, perché ogni romano che si rispetti ad agosto merita un attimo di tregua, così perché non anche loro? Quindi accontentiamoci perché Roma ad agosto splende come un pavone che mostra le penne per una conquista. Monumenti, palazzi storici e locali di ogni sorta si lasciano apprezzare come donne che hanno appena scelto un pretendente. Le strade sono sempre pericolose e anche la notte, ma le auto sono meno e i controlli non mancano. Attenti sempre alla borsetta, è una metropoli che si rispetti, e per il resto ave Roma!

p.s.: dimenticavo a quel mio concittadino che m'ha buttato giù il motorino e non mi ha lasciato neanche un bigliettino, taccitua!

lunedì 20 agosto 2012

Poste Italiane - come sopravvivere alla fila per i conti correnti

Le Poste Italiane lo sappiamo tutti hanno su di noi lo stesso impatto che ha l'Italia su uno straniero. Bella da fuori, ma difficile da gestire all'interno. Una fila alle Poste può durare anche due ore ed è terribilmente osceno che una persona che deve spendere del denaro, debba farlo oltretutto mettendoci sopra anche dei malumori e un bisogno di resistenza alla fatica.

Fatica che si materializza nell'assenza magari dell'aria condizionata o dei seggiolini oppure della cassiera, esempio classico italiano di lavoratore, che le sembra tutto dovuto e quindi debba metterci il tempo che vuole a liquidare qualcuno. Pretendendo il massimo dal contratto lavorando il minimo garantito perché in Italia tutti dicono che i lavoratori sono sottomessi. Da chi? Se fosse così allora addio tredicesime e quattordicesime. Forse la vera fonte di queste ingiustizie è l'ignoranza e la mancanza codarda di un paragone con gli Stati limitrofi e lontani.

COME FARE PER SOPPORTARE UNA FILA OPPURE ADDIRITTURA SCHIVARLA?

Il metodo che funziona meglio, ma suscita malumori in quelli che non ci hanno pensato e in tutti gli onesti stufi del sistema italiano, è quello di accodarsi nelle casse per le raccomandate. Lo so, è immorale e cattivo nei confronti del prossimo. Ma una soluzione pulita c'è anche qua. Aspettate di pagare i conti correnti, quando avrete anche una raccomandata, spero per voi e anche per me non della Gerit!, e allora lì la cassiera (o il cassiere vale anche per sopra) scrupoloso e annoiato non potrà battere ciglio perché non si possono fare due volte la stessa fila per un motivo simile. Attenti però a non accumularne più di cinque però, altrimenti dovrete comunque fare due volte la fila!

domenica 19 agosto 2012

Rateizzare Equitalia

C'è qualcosa d'incredibile dietro il rateizzare di Equitalia. Oltre la montagna di carta ovviamente sprecata.

Il mio caso è quello classico. Vai alla maledetta posta con quel talloncino e scopri una cartella lunga un metro del quale non sapevi nulla. Ovviamente con ipoteca a casa, non dovuta perché sotto gli ottomila, e una minaccia di bloccarmi anche l'automobile se nei tempi previsti, pochi giorni, non avessi provveduto a pagare il tutto.

La cosa più esilarante, c'è rimasto solo da ridere, è il contocorrente postale con una cifra tipo cinquemila euro, ma si può andare in posta e sborsare una cifra simile? C'è qualcuno che lo fa o lo ha fatto? Cioè, uno fa la fila, poi l'impiegata infila il contocorrente nella macchina, dà la cifra e tu cacci sull'unghia che so, cinquemila euro? In biglietti da? Quasi quasi allora converebbe diventare riciclatori di denaro, vista la prassi, converrebbe a tutti o no?

No, mi fa troppo ridere: cartella da seimila euro, contocorrente allegato, ok vado in posta e saldo. Finito. Maddai!

La situazione normale invece è andare in sede e fare una fila disumana con accanto casi umani, se non di più di te, e aspettare di sapere che fine ci aspetta.

La fila della rateizzazione è quella che ci mette di più in assoluto, anche se arrivi per primo, e fai anche la fila fuori lo sciagurato palazzo, non è detto che te la cavi con meno di quattro o cinque ore di attesa.

Finalmente tocca a te. Un impiegato avaro di parole, chi non lo sarebbe lavorando per Equitalia, chiunque ha la coda di paglia, smanetta su un computer raccontandoti di un'ipoteca che non sapevi. E perché non la sapevi? Non è compito di Equitalia informarti. E di chi? Ci devi pensare da solo. Altra fila massacrante? Lasciamo stare. Poi l'impiegato del diavolo ti chiede quante rate. Cosa rispondere in un periodo simile? Vorresti saldare tutto subito, ma allora lo avresti fatto in posta con soldi sporchi, e invece ti tocca il rateo più lungo possibile, ovvero quattro anni se sei un contribuente qualsiasi. Altrimenti potresti anche sei anni, ma ti servirebbe il caf del seo. Che? Così dice l'impiegato.

Ci stai un'ora, tra i lamenti lontani delle altre anime perse in Equitalia. Finalmente esci con qualcosa in mano, un cedolino da saldare il mese seguente e la tua auto nel garage pronta ancora a seguirti in qualche avventura.

Quando ho finito, l'impiegato del terrore mi racconta che potevo andare sul sito ufficiale, cercare un numero telefonico e mettermi in contatto con un addetto per un appuntamento pomeridiano, infatti nelle ore dopo il pranzo si dedicano alle rateizzazioni.

Sarà vero? Ci sarà da fidarsi.

E, anche se fosse, quando me lo dici?

Non potevi affiggerlo nella bacheca dell'infausto palazzo, ce n'è di tempo per leggere là?

Oppure non potevi scriverlo nella cartella, magari allegando la prassi vicino o al posto del conto corrente postale? 







Surf Couch - Come viaggiare con pochi euro

Giravo per la rete. Cercando qualcosa che unisse un viaggio con un'esperienza e con  questa crisi che non abbiamo creato noi, ma alla quale dobbiamo fare le onoranze perché c'è e si vede. Bene, ho scoperto il surf couch oppure couch surfing, come preferite. In pratica, c'è un tizio, in qualche parte del mondo che v'interessa, disposto a mettere in mezzo un divano per ospitare qualcuno di completamente sconosciuto, ma noto sul sito dove si è scovato il nuovo possibile amico.

Certo, noi di Roma, siamo un tot diffidenti visto quello che si sente al tg in merito alla capitale.

Però ogni luogo è paese, perciò perchè non tentare?

L'unica cosa da tenere sotto controllo è quel divano offerto, dove sta in casa e in che condizioni e poi magari invece è un letto. Su quei siti c'è scritto tutto tanto, basta mettersi in contatto.

Contro la crisi, c'è il contatto, non lo abbiamo capito?

Bisogna fidarsi, altrimenti si perderà un'avventura!

Fatemi sapere se vi lanciate!


lunedì 28 maggio 2012

T-Max è in crisi

Scorrevo per una via consolare romana quando nell'altra carreggiata sfrecciava un T-Max, uno scooterone troppo potente per la città, che mi sfiorava vicino alla mezzaria. Uno o due secondi dopo, un botto sordo mi suggeriva che il proiettile su due ruote era entrato in collisione. Guardavo dallo specchietto retrovisore e vedevo un'auto ferma in mezzo alla strada, il T-Max buttato immobile per terra, ma non vedevo il pilota. L'impatto violento chissà dove lo aveva sparato. Mi voltavo accostando, ma il popolo curioso e il traffico sopraggiunto stavano soffocando la scena dell'incidente. Proseguivo poi pensando che questi T-Max corrono troppo. Prima del botto non ho sentito nessuna frenata.

mercoledì 23 maggio 2012

Istruzioni per un maggio imprevedibile

Ogni anno arriva maggio e le giacche si fanno più leggere, gli indumenti diminuiscono e le scarpe si abbassano e si aprono fino alle ciabatte, meglio se infradito, altrimenti sanno di ospedale, spiaggia libera e piscina comunale.

Quest'anno no, il giorno fa un freddo cane a Roma, il sole è tiepido, e la sera è traditora.

Te ne accorgi un giorno che la gola ti brucia di dolore e la sera stessa hai gli occhi rossi.

Il giorno dopo appare l'influenza, che esperti, accorsi per l'occasione, hanno giudicato molto forte, ma non prendere antibiotici, è solo un'infreddatura. I brividi nel letto sembrano quelli che una vittima prova dopo essere sbattuta nuda su un deserto di neve.

Perciò ho lasciato guanti e sciarpa nel motorino, anche se sa di matto, però ci vado in giro e chi mi guarda come a uno scemo, lancio uno sguardo che sa di: vedrai, vedrai...

Il resto sono fatti suoi.

Evviva la primavera.

Bum!

lunedì 21 maggio 2012

Come sopravvivere a un week-end pesante

Gli Internazionali d'Italia, dove Federer è puntato da migliaia di occhi che cercano uno sfogo contro la crisi e sperano in un suo exploit. Mentre dopo Donna Summer, se n'è andato anche Robin Gibb, era attanagliato da un male che è peggio della peste, perché almeno quella è un'epidemia, questo invece un male oscuro che colpisce quando vuole e apparentemente ancora senza un maledetto e sicuro antidoto. Invece di pensare incazzarci uno contro l'altro per i nostri stupidi problemi, non potremmo unirci e lottare insieme contro il cancro?
Qui a Roma questo week-end è passato di tutto, dal calcio, al tennis, alla Mille Miglia, alle solite manifestazioni contro qualcosa e qualcuno che in quell'istante sta pensando invece perfettamente ai fatti propri. Manifestare mette in difficoltà solo quelli che subiscono, mentre gli altri bisognerebbe prenderli uno per uno. Qua dopo gli scandali alzano la testa più in alto di prima e se ne fottono dell'opinione pubblica. Uomini e donne non ci fanno più caso ed è questo il vero problema. Oppure lo è sempre stato. Intanto Valentino Rossi è arrivato secondo in gara, davanti a Stoner, la Ducati una volta tanto davanti all'Honda. Almeno questo è un buon anestetico per sopravvivere a un week-end pesante.

domenica 13 maggio 2012

mercoledì 9 maggio 2012

Inps - come uscirne vivi

Stamattina mi è toccata l'Inps, il rinomato istituto per le pensioni che dicono non darà più le pensioni ma chissà quando e chissà come, perciò ogni onesto contribuente che fa? Continua a versare, mazzate di blocchetti di soldi che escono e vanno in quelle casse bucate invece di restare nelle tasche cucite, per magari servire per una buona cena di pesce, una piccola vacanza o anche un massaggio orientale di mezz'ora.
Sono arrivato col motorino e nel posto per i motocicli c'erano tutte auto parcheggiate a lisca, ma non era il massimo, quello invece era le auto parcheggiate davanti all'entrata oltre la striscia gialla e il marciapiede. Sono sgattaiolato tra i mezzi in un pertugio fortunato e ho scovato un triangolo d'oro tra due auto e il marciapiede.
Ho preso un numero per quelli (stronzi) come me alle 10.17 e recava la cifra di 87 e in automatico ho alzato gli occhi e stavano al 22. Mi hanno ricevuto alle 13.00 e non sono riuscito a cavare un ragno dal buco e soprattutto dovrò pagare e chissene non mi aspettavo di più di una conferma. Lo Stato è dalla parte dello stato delle cose attuali e vallo a spiegare i cazzi tuoi dei problemi che hanno comportato uno scompenso, un disavanzo, una morosità, e poi a chi lo spieghi?
Pazienza mi accontento delle tante persone che ho conosciuto, tutte alle prese con cartelle esattoriali, errori di calcolo e con il mio stesso sguardo rassegnato, di un'umanità che credevo sconosciuta ai più. Invece c'è da fare e l'Italia è così, però quando apri la bocca e scambi due chiacchiere col vicino, scopri che non sei il solo (stronzo) a subire lo schiacciasassi statale e ognuno porta pazienza...

martedì 8 maggio 2012

Movida - come fare a Roma di sabato?

Trastevere, Campo dei Fiori, Testaccio, Rione Monti e il resto del centro romano in generale sono bersagliati da orde di cittadini e turisti, occasionali e non, che si svincolano dai doveri e trovano rifugio in locali, localetti e localini, dove 'magnà e beve' con un disperato bisogno di godere delle attrattive che la città offre. E' risaputo che Roma il sabato si popoli di avventori occasionali venuti dalle località limitrofe al grido di 'è sabato annamo a Roma!'. Gli studenti universitari, quelli che restano a Roma, non come i fuori-sede che tornano da mamma e papà per ringraziarli di vitto e alloggio romano, poi si scatenano in uscite che hanno un capo ma non una coda. Gira droga, l'alcol dovrebbe restare chiuso nei locali dopo le ventitré e i controlli sono sempre in cerca di una multa o di un carico.

Messa così sembra il preludio alla terza guerra mondiale e infatti lo è. Lessi tempo che fa che i romani più alternativi, odio questo termine, uscivano il lunedì perché era l'unico giorno nel quale non si correva il rischio d'incorrere nel caos e nella foga che lega la movida con la capitale d'italia.

Eh sì, detta così, sembra una storia brutta. Allora facciamo le pulci a un romano che abita in periferia e vuole andare in centro per sdrammatizzare la routine della vita. Esce e raccatta un pò di gente verso le dieci o undici di sera. Traffico tanto da dove parte al centro. Trastevere la meta? Ok, aggiungi un terzo di traffico ancora. C'è il parcheggio, che non c'è e si cerca un buco per l'auto al riparo dal taccuino dei vigili, non c'è e si lascia l'auto con la speranza di essere tra i fortunati a scamparla. Qualche tarlo resta per tutta la serata. Si cammina per i vicoli trasteverini in mezzo al brulicare di altri come noi e si cerca un pò di spazio che non c'è, allora si accelera e si corre in cerca di un posticino tranquillo dove bere qualcosa, che non c'è, allora si fa la fila per raccattare da bere e scolarselo fuori. Se sei fortunato è estate, e stai comunque nel transito del brulicare, oppure è inverno, c'è poco brulicare ma fa un freddo che il drink scende anonimo. Si va in un locale a sfogarsi un pò, se ne cerca uno con poca gente, che non c'è, e si sceglie per quello con la fila meno lunga. Serve almeno mezz'ora per entrare e tanta pazienza e il locale dentro è angusto e molto affollato perché i vigili controllano i luoghi del divertimento di giorno perché di notte devono pensare alle strade della movida. Ma è meglio non pensarci adesso, meglio buttare giù qualche drink e cercare un pò  di relax, che non c'è. Si esce dal locale che è più tardi di quello che si pensa, come è più alto il malloppo speso per le consumazioni. Non si ricordano mai tutte, è un classico. Si torna verso l'auto barcollando un pochino perché l'equilibrio del brulicare è terminato come la mezzanotte e si scopre un fogliettino. Lo si vede da lontano e si pensa a una pubblicità, un volantino insomma, invece no perché è una multa e pure salata. Una volta è capitato che l'auto non c'era più e si è stati fino a mattina a piangere al deposito giudiziario per non accolarci almeno le spese del deposito, ma solo la multa, e tutto inutile, quando stai in torto, è peggio che nel deserto, sporco di sangue, sotto un girotondo di avvoltoi.

E c'è sempre nel ritorno il rischio dell'alcol-test che t'inchioda al marciapiede per mesi, anni, senza patente e con un multone immenso da pagare.

Allora come fare?

Prendere un taxi? Impossibile per molti: costo smisurato, molto molto più alto della media europea, e difficoltà a reperirlo, specialmente dopo la mezzanotte, quando cercano solo polli da scarrozzare per lunghi tratti. Poco affidabile in generale, tra prezzo, orari e attendibilità degli stessi.


Prendere un bus? All'andata sarebbe tragico essere compressi, dopo aver atteso troppo, e camminare a passo d'uomo in un traffico feroce e disordinato. Al ritorno poi, è un'esperienza che auguro solo al peggior nemico, tra rischio d'incontrare balordi e passaggio dei mezzi tipo uno ogni ora e capita sempre che è appena passato.

Prendere la metropolitana:
a mezzanotte chiude e meno male, non oso pensare cosa possa apparire la notte negli abissi di Roma.

Andare in motorino: buona opzione, sempre a rischio multe, di essere rubato e di essere speronato da qualche pazzo della strada che non ha trovato divertimento nella movida e lo trova per strada. Oppure puoi cascare da solo per i troppi drink, oppure, novità dell'ultim'ora, c'è l'alcol test anche per te!


Andare in bicicletta: lo fanno in molte città, ma a Roma, dove l'automobile regna indisturbata e prepotente, lascerei perdere. La vita è a rischio come la bicicletta stessa.

Andare a piedi: se si vive in centro è buono, ma il centro è grande e dopo una certa ora anche pericoloso. Perfetto se si abita sopra la movida e se si va a letto con il termine della movida.

E allora come fare? Io ancora non l'ho capito!




Grillo e l'ABC della politica

Beppe Grillo è lanciatissimo. Ha una strada talmente vuota davanti che rischia di schiantarsi contro qualche ostacolo accidentale, buccia di banana, cacca di cane lenta o altro che non riguarda i suoi avversari talmente intenti a non affondare nei loro discorsi interessati da non riuscire neppure a pensare a qualcos'altro. Infatti passano agli insulti, l'unico modo rimasto di denigrare l'avversario. Cosa che un italiano fa, ma un italienato non farebbe mai. Tra due avversari c'è rispetto, altrimenti non sono avversari ma ragazzini che si sputano cattiverie infantili, tipo quel bambino che mette in mezzo un pallone per una partita ma non sa giocare, allora se ne va via con lo stesso pallone, unico modo di farsi notare dal gruppo.

lunedì 7 maggio 2012

Equitalia a Equiroma

Equitalia è l'assassino contabile di centinaia di persone. Alemanno ha deciso. A fine anno via Equitalia (ogni volta che scrivo questo fottuto nome tremo, ha incastrato e confuso anche a me) diventerà Equiroma. Una legge dell'anno scorso la 166/2011 credo prevede che i comuni possano gestirsi i debiti dei cittadini come meglio credono e possibilmente senza farli morire. Alemanno ha deciso. Dall'anno prossimo spetterà a Equiroma amministrare i debiti dei preoccupati e onesti contribuenti. Stessa cosa ha dichiarato De Magistris per Napoli, ancora non c'è nome, ma dal 2013 avverrà una trasformazione che potrebbe cambiare la storia dei contribuenti (e salvarne almeno qualcuno per dal suicidio). L'avvocato del diavolo chiederebbe: era del 2011, perché questo piano non è scattato nel 2012? Forse perché i sindaci si sono adagiati ancora in questa assassina ma efficiente forma di recupero? Magari questo cambio serve anche a recuperare anche un pò di credibilità politica? In tutti modi, speriamo che i metodi e gli interessi siano meno coercitivi e più a tutela della salute del cittadino.

SCAPPANO SENZA AVERE FRETTA

Sei lì che ti fai gli affari tuoi come vorrebbe ogni buon uomo e vicino, dietro, davanti, forse anche sopra, ti si piazza un tizio che ha la prescia. La fretta si attacca, ma non si capisce di averla, è cattiva consigliera e dona un alone di fastidio al possessore che è innocuo come un ubriaco molesto con un fucile carico in mano. C'è solo da temere per il peggio. E' inutile sperare di restare impassibili o addirittura scivolare via dalla scia ansiolitica. A Roma hanno tutti la prescia. In auto, in fila da qualunque parte, sui marciapiedi, quando ordini al ristorante c'è qualcuno che ti parla sopra o peggio quello che accusa ovvero tu, oppure io che scrivo, potremmo essere i portatori dell'insana malattia psicologica che cavalca un disagio sociale che si annida nelle metropoli. Siamo convinti di doverci sbrigare e facciamo girare la città più veloce, sempre più veloce, ancora più veloce, di più di più, occhi che strabuzzano, labbra che si storcono, faccia che non tiene la velocità e si deforma e il respiro che affanna per trasformare l'aria in ossigeno, il pensiero è ovvio che si distorce e l'anima è deturpata.

venerdì 4 maggio 2012

CI VUOLE POCO

Ci vuole veramente poco a distruggere e moltissimo a costruire qualcosa. Guarda Corona per esempio, in poco tempo ha creato un personaggio e una storia d'amore eccentrica e spumeggiante, invidiata, e dal nulla Belen Rodriguez lo lascia per un toy boy come De Martino. Sì certo, poi si potrebbe parlare di Sergio Marchionne che distruggendo la fabbrica italiana della Fiat, negli Stati Uniti, la vecchia America dei sogni possibili, sta creando un impero. Che c'entra? Esempi pratici, teoremi così buttati là come tag. Per noi italienati le cose vanno diversamente perché siamo molto meno padroni della nostra vita. Siamo più succubi, sempre meno forti a causa della crisi economica. Ed è terribilmente facile farsi abbattere dall'ennesimo problema legato alla crisi o alla vita italiana in generale. E' molto difficile rimanere concentrati su un obiettivo: il benessere, sperato, in una qualche sfumatura simile alla placenta o alla grazia ovattata dell'infanzia. Solo per creare ciò in Italia, onestamente, rispettando una coerenza e una morale, mentre intorno i porci ballano sul letame, beh è dura. Durissima. Ma nessuno vuole fare la fine dei tragici disperati colpiti nel cervello, tra Equitalia, trittico depressione ansia insonnia, qualche droga sbagliata o anche farmaco in eccesso, l'alcol che ti gonfia la pancia e ti giustifica solo fino all'ultimo bicchiere e tutto quello che ne conviene dall'accettare i problemi della vita come una questione personale. Bisogna restarne fuori. Guardare le cose con distacco trovando più gratificazioni possibili. Evitare di tentare la fortuna con giochi fregatura tipo Superenalotto, solo perché si è stati sfortunati da qualche altro angolo della nostra storia. E stringere i denti perché le cose cambieranno, le cose cambiano sempre e bisogna avere fiducia, non nel prossimo, ma in se stessi. Tenendo botta, tappandosi le orecchie se il vicino si lamente per qualche stronzata che a te farebbe solo solleticare il naso e non prenderlo per un coglione fortunato, ma solo per un altro essere umano, magari un pò meno italienato, ma sempre una creatura da rispettare. A meno che non si tratti di uno di quegli stronzi che ti crea problemi, dallo strapparti un laccio delle scarpe fino a ingombrarti la vita, allora lì sì che si può andare duro e magari accollargli qualche bella per lui insensata frustrazione.

giovedì 3 maggio 2012

Equitalia mon amour

Belen Rodriguez non so cosa fa e neanche Fiorello, una non ci ha fatto più sapere niente dell'incidente e l'altro boh dopo YouTube, ha parlato di Beppe Grillo ma non si è capito se da siciliano o da uomo di spettacolo, vip evvero! Andreotti è all'ospedale. Un uomo è barricato nell'Agenzia dell'Entrate. E io ho ricevuto una cartella da Equitalia, una di quelle toste che ti strappano il fiato. Anche gli italienati sono italiani. Ho preso il casco del motorino e l'ho sbattuto per terra, poi mi sono dato un colpo e mi sono preso forte su una guancia, poi dopo qualche precauzionale bestemmia, ho cercato di scovare un pò di senno in un angolo recondito e in riserva del mio cervello. Totali: vincono sempre loro e un commercialista non salverà nessuno. Andreotti scrivono che è in gravi condizioni ma stazionario. Che prognosi è? Boh, so che il Gemelli era bloccato e le persone dal lato della Trionfale non potevano entrare. Speriamo che i comuni mortali abbiano potuto usare anche loro il pronto soccorso e il codice rosso, quello che hanno dato anche a Belen e De Martino per la caduta in moto.

mercoledì 2 maggio 2012

Giochi di società sul cornicione

Siamo usciti sul terrazzo e ci hanno chiuso la porta alle spalle. Hanno anche abbassato le serrande e davanti c'è il vuoto. Una soluzione la si cerca perché la morte è scontata. Siamo saltati, oltre la ringhiera, e abbiamo camminato su un cornicione. Senza guardare sotto, lo spazio per la passeggiata non era neanche poco. Si poteva quasi correre e anche accucciarsi. Una cosa certa era la vista,

La pacchia è finita, andata la pace

Chissà se Belen Rodriguez è rimasta incantanta da quella Roma che nel ponte ha dato il meglio di sé grazie alle centinaia di cittadini che sono partiti per altri lidi sparpagliandosi per l'Italia, ma non per il resto del mondo perché c'è la crisi. Belen ha fatto l'incidente con De Martino qualche giorno fa e c'è chi è arrivato a sospettare che sia una trama del suo ex-compagno Fabrizio Corona, come quella del sextape o addirittura quella della gravidanza interrotta. Devono guadagnarci molti soldi sopra questi personaggi perché barattano dignità e credibilità e non è semplice convivere con un costante sospetto di bugia. Bando ai cialtri, diciamo che oggi in città è tornata la normalità. Tanta. Troppa. Tutta. E i gomiti del vicino di nuovo si fanno sentire sotto gli zigomi. Ho rischiato in moto subito di essere colpito e affondato da una donna oltre la menopausa con il cellulare in mano che non si è fermata allo stop. Io non capisco tutt'ora perché non rispettino le regole. E oltretutto perché diventino come quei personaggi della tv che non suscitano rispetto o approvazione e appunto si perdono in un'apparizione piuttosto che costruire un'immagine di sé che rispecchi il loro vero valore. In parole povere, possibili che la maggioranza, novanta percento, dei romani alla guida sia così indisciplinata, maleducata, arrogante, pericolosa, menefreghista e irresponsabile? Oppure quando scendono dall'auto si trasformano in qualcos'altro che ignoro? Chiudo gli occhi e ritorno a quel lunedì appena passato, il 30 aprile, quando erano tutti in vacanza e io scorrazzavo libero, indisturbato e senza nessun timore per la vie di Roma ammirando un paesaggio che c'invidia il mondo, ma che non meritiamo per colpa del vero padrone della città: l'automobile.

lunedì 30 aprile 2012

Primo Maggio: ponte a Roma stupendo paesaggio (sh! è un segreto!)

Io non so se un attore come Alessandro Preziosi o un Presidente della Repubblica come Napolitano o ancora un uomo di cultura come Roberto Saviano sanno il segreto di Roma. Io l'ho scoperto oggi. Oggi appunto che mi sono distinto veramente dal resto della popolazione cittadina, infatti, oggi 30 aprile, giorno vicinissimo al Primo Maggio e ultima tegola di un ponte lungo dallo scorso 25 aprile. Sì, chi voleva, tra ferie e permessi, avrebbe potuto sfruttare una settimana per farsi gli affari propri e riversarsi su autostrade e litorali per scappare dalla città. Ecco è proprio questo che non farò più. Non scapperò mai più da Roma quando ci saranno vacanze collettive. Ho girato in motorino vagando per la città senza traffico. Ho frequentato uffici, tra tribunali, banche e poste, che funzionavano come in Alto Adige. Ho scambiato due chiacchiere con gli addetti a sportelli e cancellerie scoprendo un lato umano che il frastuono delle sgomitate abituali non mi permetteva di cogliere. Già, perché ora è certo, Roma è popolata all'inverosimile.
Si parla di Rio De Janerio, Città del Messico o Buenos Aires, ma mai di Roma come una metropoli

domenica 29 aprile 2012

Un tag per saltare il fosso

Se servisse un tag nel mondo, partirebbe da Alessandro Preziosi, per poi rendersi conto che non è un Android, anzi Belen Rodriguez potrebbe diventare la sorella di Benedetta Parodi, ed entrambe canterebbero al Primo Maggio, ma non con la Cgil, piuttosto come fans di Dragon Ball. Elisabetta Canalis lo verrebbe a sapere tramite Facebook perché su Twitter c'è troppo Bobo Vieri, ma invece l'Inter lo vorrebbe più di Harry Potter, e forse ancora anche la Juventus, anche se ormai Ballando Sotto Le Stelle ha più in testa Monti che altro. Figuriamoci il Milan. Eppure Roberto Saviano ha volato su Ryan Air insieme a Roger Federer, Sergio Marchionne e Valentino Rossi. Di concerto pare che sia apparsa su YouTube la notizia che desiderano ognuno a tasso fisso su Unicredit!

venerdì 27 aprile 2012

A Roma se vivi sei uno sciacallo, altrimenti sopravvivi

Qualsiasi cosa combini a Roma, c'è qualcuno dietro di te che sta cercando di sfruttare il tuo movimento. I primi eroi della città sono i notai, se sposti un centesimo, loro ne vogliono una lauta parte, guadagnano almeno un milione di euro, ma non ti guardano mai in faccia quando sparano parcelle surreali per scribbacchiare un foglio e perdere tempo con te il meno possibile. Stessa cosa vale per gli avvocati che come poggi il culo sulla sedia, già sanno in quale tasca hai il portafogli, stiamo in crisi e allora ci sono gli sfratti e loro per conciliare te e il proprietario si beccano quasi i soldi di un affitto intero complicando ancora la tua situazione perché se già eri in difficoltà prima, come sarai adesso con un ulteriore affitto sul grappone? Frega un cazzo a loro, tutti in causa e via in tribunale per giustificare una parcella grassa e viziosa, perversa nella cinicità. Non credo che sorridano mai, almeno questa soddisfazione. Allora che pensi? Basta con gli affitti, proviamo a comprarci casa e che fare? Chiedere un mutuo e cercare una casa. Il mutuo te lo danno se ci caricano sopra miliardi di spese, assicurazioni e soprattutto tassi fantascientifici, te dici anche sì tanto lo spalmi fino a quando morirai. Ma poi che succede? Vai a vedere casa e c'è un agente immobiliare che per farti fare un giretto e imbastirti del sogno che vivrai dentro quelle mura, ti impone di mollare a lui una provvigione, una stecca, di almeno il quattro percento, in una vendita non si parla di decine di migliaia di euro, ma di centinaia e quindi il signore che ha il mandato dal proprietario si becca venti, trenta, quaranta, cinquanta, centomila euro per farsi un giretto di casa un paio di volte a settimana fino a quando non arriva il pesce giusto che casca nella rete. E sono tanti, e siamo tanti, perché la vita è uguale per tutti e viviamo insieme a Roma e vorremmo un pò di pace, dopo il frastuono quotidiano della città. Quel pesce che è stato catturato poi deve passare per il notaio che si sfrega le mani e solo per muovere un unghia aggiunge zeri alla cifra perché più soldi sposti e più ne vuole lui, anzi, più ne vogliono tutti, visto che ROMA E' IN MANO AGLI STRONZI e il resto della popolazione sopravvive perché il romano ha spirito di adattabilità e ironizza sui problemi, anche se poi la notte non dorme e qualche giorno finisce dalla madama (in carcere) per aver reagito a uno di quelli che ti trattano come un oggetto dispensa denaro per poi usarti come fonte per viaggi che poi appenderanno in ufficio attraverso squallide foto, che sembrano cartoline, per il proprio ego quando non c'è un pollo da spolpare fino all'osso. Sono loro che vivono bene a Roma, tutti gli altri ripeto sopravvivono e ti addossano un risentimento e una negatività che li contraddistingue come il male che fanno con normalità al prossimo e ti mettono un senso di angoscia per il futuro, che se ne hai troppi d'incontri nefasti, rischi di cadere in paranoia e non riprendetti più e questo ti costerebbe tantissimo perché più sei debole e più sei spolpabile, più sei senza soldi e più ti possono torturare a loro piacimento. Tanto da qualche parte, sanno che li trovi. Da qualche parte i maledetti soldi escono sempre, ma finiscono sempre nelle stesse tasche. Hanno visi abbronzati e occhi vitrei, vestiti su misura e scarpe lucidate, ma se gli levi quel risentimento che ti addossano, NON CONTANO UN CAZZO. E' questo il loro modo di stare al mondo.
Allora sai che si fa? Si va a fare un giro al mercato, così di quegli stronzi ne becchi pochi e sali sulla stessa barca delle persone che sopravvivono, che sorridono e scambiano due chiacchiere senza nessun interesse dietro. Vendono verdura a un euro al chilo, i gamberoni a dieci e il pane te lo fanno prima assaggiare. QUESTO E' IL MONDO CHE VORREI PER ROMA.

martedì 24 aprile 2012

Rischi che t'ammazzano e se ne vanno scontenti

Ero in una stradina laterale che confluiva in una via periferica, quindi doveva essere un buon motto alla tranquillità del pedone. Così non è stato. In un istante, quello che volevo usare per attraversare, sfrecciavano due auto contrapposte apparendo dall'ignoto. Una per senso di marcia. Il mio piede veniva lisciato di un soffio. Ovvia la mia risposta, un pò meno quella del pilota, possibile mio investitore. Una mano che m'indicava come a dire: monellaccio. Mi scrutava la sagoma che non riconoscevo anche dallo specchietto retrovisore. Io ho risposto al gesto con un altro gesto della mano, quello del rinomato 'che vuoi?' L'auto si bloccava e tornava indietro. Ho pensato: ecco fatto qua esce un energumeno e oltre al rischio mi becco pure un pugno. Invece era una vecchietta di ottant'anni avvelenata con me e con quelli che si comportano come me. Chissà chi era quello che viaggiava nell'altro senso di marcia, forse Mickey Mouse.

lunedì 23 aprile 2012

Città a misura di automobile

Tempo fa è nevicato.
Roma era piena zeppa di neve, tanto che il traffico è prima andato in tilt e poi sparito.
Un silenzio irreale.
Sublime. Fantastico. Rumorosissimo.
Sembrava l'attimo dopo a un grande avvenimento, quello della nevicata appunto.
Abbiamo camminato affondando per cinquanta metri le calosce e in mezzo alla strada senza guardare.
Oggi non nevica e le auto sfrecciano maleducate e prepotenti.
La strada è loro.
La città è loro.
E noi non contiamo più un cazzo.

E' tutto un ponte

Finiremo sotto a un ponte, se non ci date un'alternativa.
Ma gli stupidi siamo noi che non abbiamo capito quanto eravate cretini e vi abbiamo dato il comando.
Pagati per derubarci.
Cretini sì, mica stupidi però.
E ora siamo pronti al ponte che passerà tra il vecchio e il nuovo mondo?
Dalla tv vogliono intasare anche la rete.
La rete però è libera, come chi l'ha inventata.
Leggina per farci gli affari loro?
Teniamo botta.
In bocca ho un buco, mi mancano due denti.
Ci vorrebbe un bel ponte.

domenica 22 aprile 2012

Ti ho detto di no

E' inutile che continui a farmi credere che sei onesto. Non ci credo più. Hai scelto la tv per dimostrarlo e ti ha sbugiardato già lei. Sono stupido, ma non cretino. Non continuare a farmi credere che se stai lassù non continuerai a rubare. Non ti credo solo io, ma tutti. E tu lo sai. E ne hai paura, perché lavorare senza potere è una condizione dove non vuoi incappare. Tipo la galera, dove i tuoi incubi ti intrappolano contro la tua volontà. Senza le leggi che ti sei fatto, oggi staresti là dentro e potresti guardarti allo specchio con un pizzico in più dignità. A tua saputa.

CAR POOLING - COMINCIAMO A CONDIVIDERE L'AUTOMOBILE

Tre anni fa la benzina costava la metà e il petrolio il doppio.
Tutti erano fissati su: Oh! duecento dollari a barile!
Non è il costo del petrolio che fa lievitare la benzina, ma le accise.
Le accise sono le tasse statali.
Oggi lo sanno tutti, che la benzina costa quattro delle vecchie mila lire.
Incredibile, dove siamo arrivati e dove ci hanno portato quelli che neanche abbiamo votato.
Voti un gruppo e poi loro scelgono per interesse.
Ma questa è un'altra storia.
C'è il car pooling che è interessante per risparmiare qualche euro.
Tanti se hai tanti vicini che vanno a lavoro sulla tua strada.
Chiacchiere che leniscono il prima e seconda nel traffico e soldi che restano nel portafoglio.
L'unica problema è che quello ufficiale è spesso del Comune.
Figuriamoci Roma come funziona, e poi qualcuno ci svolta per forza, o al minimo è uno scambio di favori.
Si potrebbe organizzare uno dei cittadini, con tanto di sito istituzionale, ma privato e potremmo farlo come si deve perché per strada ci siamo noi. Perché no?
Qualcuno ha da condividere questo progetto?
Sì faccia vivo invece di fumarsi cinquanta sigarette alle otto di mattina e incazzandosi perché mezzo stipendio lo butta in benzina e lì sì che si parte con il classico governo ladro.

sabato 21 aprile 2012

ITALIENO - UNA COSA PER TUTTI IL MONDO

Cara Italia,

una cosa ho capito e ho già perso nel pronunciarla, ma da Hong-Kong (passando per l'Italia, ovviamente) a Miami, più sono deboli e più sono infami!