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sabato 25 agosto 2012

Vacanza a orologeria

La vacanza per noi comuni mortali è a orologeria. Dobbiamo essere proprio squilibrati per stare due settimane bene, poi tre mesi male, poi una settimana bene poi otto mesi male. Estate, poi lavoro, Natale, poi ancora lavoro e di nuovo da capo. Oppure è l'entità superiore che vuole così, ma sì buttiamola nel surreale. Tanto sempre in città tocca tornare e Roma, per chi vive lì, non perdona. Ti aspetta con le braccia incrociate, con aria di sfida mentre batte un piede nervosamente. Già sai che sarà un atterraggio tremendo quello del viaggio di ritorno dalle ferie. Fermarsi troppo fa peggio. Fai un mese di vacanze, poi lo vedi che succede. La soluzione sarebbe essere talmente libero, da non avere obblighi comuni per campare, tipo un affitto da pagare, le tasse, qualche gerit così tanto per non stare mai troppo bene, le spese, la spesa al supermercato e tutto quello che si brama durante l'anno, ma che in tanti casi non si ottiene neanche in vacanza. Le solite convinzioni tipo scappare all'estero, quella più famosa è il buzzichetto, il chiosco, dove vendere granite, mentre il mare solletica la mente anche attraverso gli occhi. Lo sguardo però torna serio. Cosa mi aspetterà in città, ora che l'ho abbandonata per due settimane? Roma è più generosa di quello che sembri, ma anche molto, molto, molto permalosa.

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